Il Tumore della prostata

COS’E’ IL TUMORE DELLA PROSTATA

La prostata è una ghiandola presente solo negli uomini, posizionata davanti al retto e che produce una parte del liquido rilasciato durante l’eiaculazione. In condizioni normali ha le dimensioni di una noce, ma con il passare degli anni o a causa di alcune patologie può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario. Questa ghiandola è molto sensibile all’azione di ormoni, in particolare maschili, come il testosterone che ne influenzano la crescita. Il tumore della prostata ha origine proprio dalle cellule presenti all’interno della ghiandola che cominciano a crescere in maniera incontrollata.

QUANTO E’ DIFFUSO

E’ uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo: le stime parlano di poco più di 23.500 nuovi casi ogni anno in Italia, ma il rischio che la malattia abbia un esito nefasto non è particolarmente elevato, soprattutto se si interviene in tempo. Stando ai dati più recenti, nel corso della propria vita un uomo su 16 nel nostro Paese sviluppa un tumore alla prostata. L’incidenza dei nuovi casi però è in continua crescita, dovuto all’aumento dell’età media della popolazione e all’introduzione dell’esame del PSA che pone il sospetto di tumore anche se deve essere suffragato da altre indagini, prima fra tutte l’esplorazione rettale ed eventualmente una biopsia prostatica su guida ecografica (il PSA infatti può aumentare anche in presenza di infiammazioni, infezioni o ingrossamenti benigni della prostata).

CHI E’ A RISCHIO

Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’ età: le possibilità di ammalarsi sono molto scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. I ricercatori hanno dimostrato che moltissimi uomini (tra il 70 e il 90 per cento) oltre gli 80 anni hanno un tumore della prostata, anche se nella maggior parte dei casi la malattia non dà segni e ci si accorge della sua presenza solo in caso di autopsia dopo la morte. Quando si parla di tumore della prostata un altro fattore di rischio non trascurabile è senza dubbio la familiarità, il rischio di ammalarsi infatti è pari al doppio per chi ha un parente consanguineo (padre, fratello eccetera) con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.

SINTOMI

Nelle sue fasi iniziali il tumore della prostata è asintomatico e viene diagnosticato in seguito alla visita urologica che comporta l’esplorazione rettale e il controllo del PSA con un prelievo di sangue. I due esami sono complementari per una diagnosi attendibile. Quando la massa tumorale cresce, dà origine a sintomi urinari: difficoltà ad urinare (in particolare a iniziare) o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nell’urina o nello sperma, sensazione di incompleto svuotamento vescicale. Poiché i sintomi urinari sopradescritti possono essere dovuti anche a problemi prostatici di tipo benigno come l’ipertrofia, è necessario rivolgersi allo specialista urologo che deciderà se sono necessari ulteriori esami di approfondimento.

COME SI CURA

In alcuni casi, soprattutto per pazienti anziani o con altre malattie gravi, o nel caso di tumori di piccole dimensioni si può scegliere una “vigile attesa” che prevede solo frequenti controlli. La prostatectomia radicale è un intervento curativo se la malattia risulta confinata nella prostata. Per i tumori in stadi avanzati o metastatici si ricorre alla radioterapia e/o alla ormonoterapia.